La Breccia della Misericordia
di Don Richard Veras
“Quanto sono poco conosciuti la bontà e l’amore misericordioso di Gesù.”
Questa
lamentela è stata espressa da Santa Teresa di Lisieux in una delle molte lettere scritte ad un giovane seminarista di
nome Maurice Barthelemy-Belliere.
Maurice
scrisse a Teresa che persino dopo aver chiesto e ricevuto il perdono di Gesù,
egli sentiva ancora vergogna di se
stesso. Egli inoltre teme che Teresa gli vorrà meno bene quando lei sarà in
Paradiso poiché lei conoscerà tutti i suoi precedenti peccati ed errori. Teresa, nel suo affetto per Maurice, è
profondamente addolorata per la sua (di lui)
mancanza di fede e poca conoscenza della misericordia di Gesù.
Possiamo
noi non metterci nei panni di questo povero seminarista? Non troviamo noi stessi difficoltà nel
credere e
aver
piena fiducia nella misericordia di Gesù, mentre crediamo nel metro privo di
misericordia con cui noi ci misuriamo, e misuriamo
gli altri ?
Misericordia
contro la nostra mentalità corrente
La
misericordia va molto aldilà della nostra mentalità. Noi siamo finiti e la
misericordia è infinita. Essa non può essere costretta o ricattata dalla
grandezza dei nostri peccati o dalle loro brutte conseguenze. Nel Libro della
Rivelazione, il diavolo è chiamato “l’accusatore”. Egli continuamente ci accusa
per i nostri peccati, guardando solo alle nostre azioni che sono finite e
negando che esse possano essere conquistate dall’amore infinito. Poiché l’amore
infinito è così aldilà della nostra immaginazione, noi facilmente ci
conformiamo a queste accuse del diavolo.
Chi
ci salverà da questa spirale negativa ?
Gesù Cristo, che è venuto nel mondo non per condannarlo , ma per
salvarlo.
Ricordare
ciò continuamente è il solo modo per conoscere l’amore misericordioso di Gesù.
La misericordia è così aldilà del nostro modo di vedere le cose che la nostra
mente non può capire questa realtà a meno che la realtà della misericordia
stessa continui a far breccia nelle nostre vite.
La misericordia
deve fare breccia
Quando
ascolto la confessione di un penitente che si vergogna dei propri peccati al
punto di dubitare che Dio possa continuare ad amarlo, il mio cuore si commuove
sempre. Come può questo povero peccatore pensare che l’amore infinito di Dio
possa essere minore a causa dei suoi peccati finiti ? Io spiego questo al
penitente nel miglior modo possibile, nella speranza che la misericordia di Dio
gli possa essere rivelata e lo possa rigenerare al punto di cominciare di
nuovo.
Comunque,
quando io stesso sono quel peccatore con quella stessa vergogna, non riesco a
dire quelle cose a me stesso.
Piuttosto,
posso dire le stesse cose a me stesso, ma non posso convincermene. La mia
piccola mentalità soffocherà le mie idee sulla misericordia di Dio. Ho bisogno
di ascoltare queste cose da qualcun altro. La misericordia deve fare breccia a
partire dal di fuori di me, non come un idea, ma come un esperienza. Questo è
il grande dono della vera amicizia e il
grande dono del sacramento della confessione.
Pietro
forse si è giustificato a se stesso, o ha immaginato che Gesù lo perdonasse, ma
è stato Gesù stesso sulla riva del lago, con la Sua domanda, “Mi ami?” che ha
liberato Pietro. Le idee di Maurice sulla misericordia di Dio non gli hanno
fatto nessuno bene; invece è stata la presenza di Teresa nella sua vita che lo
hanno cambiato. Dopo un tradimento, forse potrei immaginare o predire il
perdono del mio amico, ma la mia predizione non mi può mai cambiare come la
presenza reale del mio amico e il suo gesto concreto di perdono. Io posso
chiedere a Dio il perdono nella privacy della mia stanza, ma questo atto non mi
darà mai la certezza che ricevo dal sacramento della confessione.
La misericordia
per mezzo della amicizia
Cristo,
per mezzo della sua Chiesa, continuamente ha pietà dei nostri peccati e della
nostra vergogna. Il dono della Domenica della Divina Misericordia (che arriva
subito dopo la Domenico di Pasqua) è solo un segno della sua pietà. Dopo i
giorni dell’aver ricordato la morte e la resurrezione di Gesù, la Chiesa ci
ricorda cosa significano queste realtà per ciascuno di noi. L’ultimo limite
della morte è stato rotto grazie al
potere illimitato del ritorno alla vita di Gesù.
Come
esperimento io adesso la resurrezione? La esperimento per mezzo della
misericordia, che fa breccia attraverso i limiti del mio peccato e di ciò che
mi fa vergognare.
La
misericordia di Dio è poco conosciuta quando la vera amicizia cristiana manca e
quando il sacramento della confessione viene dimenticato. La misericordia non è
una idea, ma una Persona: Gesù Cristo.
Gesù
Cristo è presente oggi nei suoi sacramenti e nei membri del suo Corpo.
Imploriamo a Dio per la misericordia infinita di Cristo, cercandolo nel
sacramento della confessione e nei visi di quelli contro i quali abbiamo
peccato, e che hanno peccato contro di noi. Possano la bontà di Gesù e il suo
amore misericordioso essere ampiamente conosciuti!

Don
Richard Veras insegna religione nella scuola secondaria “Arcivescovo Stepinac”,
a New York, Stati Uniti. Egli è
scrittore spirituale molto conosciuto negli Stati Uniti, e contribuisce con i
suoi scritti regolarmente alla pubblicazione mensile Magnificat. Tradotto da Domenico Montanaro.