Ritrovare la "paternità persa":
Inizia una conversazione riguardo gli uomini e l'aborto volontario (Parte II)

(Gennaio 2008)

Sommario
da
John E. Schuessler, giornalista, Milwaukee, WI
 e Dave Andrusko, giornalista, Washington, DC


I consulenti professionisti e i membri del clero si sono riuniti per iniziare una discussione su come meglio affrontare il dolore, la perdita, il senso di colpa ed una rabbia spesso evidente che un numero innumerevole di uomini portano dentro come risultato dell'aborto volontario.

L'avvocato Chris Aubert riconosce adesso di aver avuto cinque figli incluso quelli abortiti. Ma nel periodo in cui ha fatto gli aborti, dice, "Ignoravo quanto ero ignorante." Lui ha vissuto gli aborti con due fidanzate prima del matrimonio, incluso un aborto durante il quale lui è andato ad allenarsi in palestra mentre la fidanzata era in clinica nel reparto aborti."

Nel 1994 si è sposato, sua moglie è rimasta incinta, e tutto è cambiato dopo aver visto suo figlio durante un'ecografia. "La logica di quando inizia la vita, ossia, dal concepimento, mi ha fatto entrare nel mondo pro-life." Ora lui racconta pubblicamente le sue esperienze e la sua conversione da praticante di aborti a difensore della vita, cercando di "cambiare i cuori" degli altri riguardo quest'argomento.

Altri uomini hanno parlato del fatto di non aver avuto alcuna voce legale nella decisione di abortire, e del  "crollo"  che hanno provato emozionalmente dopo aborti fatti contro la loro volontà.

Nel suo discorso, "Il lato maschile del risanamento", Tom Golden ha detto: "Da decadi gli uomini sono stati criticati per non esprimere le loro emozioni. Spesso loro hanno bisogno di esprimersi facendo qualcosa invece di parlare dei loro sentimenti. Tali iniziative potrebbero prendere diverse forme, incluse un sostegno finanziario o educativo di un ragazzo senza padre, giocare una stagione di calcio in onore di un bambino abortito, o altro." Spesso gli uomini vogliono stare "spalla a spalla " con degli altri uomini nel fare qualcosa del genere.

Dott. Vincent Rue, direttore del "Istituto per la perdita della gravidanza" (Insitute for Pregnancy Loss) nella Florida, che nel anno 1981 ha prodotto la prima prova clinica del trauma post-aborto, ha notato le poche ma crescenti ricerche sugli uomini e l'aborto volontario che indicano che molti uomini hanno bisogno di tale risanamento post-trauma.

Un tale studio ha dimostrato che il 43% degli uomini ha detto che l'aborto è stato fatto contro la loro volontà. Inoltre, il 41% di quegli uomini dimostravano i sintomi caratteristici del disordine post-traumatico da stress (PTSD).

"Posso dire con il 100% di certezza che con un aborto provocato la persona psicologicamente fragile peggiora," ha detto il Dott. Rue. Inoltre, pochi uomini cercano la consulenza, anche se esprimono una certa necessità di essa.

Il Terapista matrimoniale e familiare Greg Hasek, ha parlato del legame tra la dipendenza sessuale e l'aborto volontario. Nell'anno 2001 ha iniziato uno studio di ricerca specializzata sulla dipendenza sessuale. Per molti anni Hasek si era chiesto, "se gli uomini soffrono un dolore correlato all'aborto, questi uomini dove sono?"  Hasek afferma di aver sentito una risposta interna: "Loro sono qui, davanti a te."


Spiega Hasek; "Noi uomini siamo tipi che non chiedono neanche le direzioni quando sono alla guida di un'auto. E' naturale, allora, che non verrano a chiedere aiuto per un aborto."

Dopo aver visto per molto tempo che gli uomini non rispondono alla parola "aborto" in se, dopo molto tempo Hasek ha iniziato a chiedere agli uomini se hanno "mai perso un bambino" in un aborto. Quando la risposta è si, Hasek può iniziare un dialogo con quell'uomo sull'episodio abortivo. Ha scoperto che spesso questi uomini lottano in segreto con dei sensi di perdita quasi insopportabili - perdite che a volte comprendono non solo la perdita del proprio figlio, ma una perdita del proprio padre vissuta nei primi anni di vita, (a causa di un divorzio, morte prematura o altro tipo  separazione).

Hasek ha scoperto che gli uomini tendono a "curare" tutte e due le perdite per mezzo della pornografia o altra dipendenza sessuale.

Per dimostrare la grande vergogna nascosta che portano molti uomini, Hasek racconta di un'esperienza avuta durante un convegno esclusivamente per uomini. Aveva lì un tavolo con delle informazioni sul post-aborto per gli uomini. Racconta: "Diversi uomini si avvicinavano al tavolo, e poi facevano un giro per evitarlo. Questo accadeva ripetutamente fino a che un tipo alto, duro, coperto di tatuaggi, finalmente si avvicinò e mi raccontò che 30 anni prima aveva spinto la moglie ad abortire. A questo punto il tipo scoppiò in lacrime, e disse che durante tre decadi non avevano mai più parlato dell'aborto, ma lui cercava di liberarsi dalla dipendenza dall'alcool e da altri comportamenti autodistruttivi".  "L'ho represso per 30 anni, " disse ad Hasek, "fino a che oggi ho visto l'informazione su questo tavolo."

Hasek ha aggiunto: "Facendo questo lavoro ho avuto l'opportunità di guardare dentro l'animo maschile. Vedo molti uomini in crisi, le cui mogli hanno detto, 'Se non vai a cercare aiuto psicologico, me ne vado'." Quando un uomo ammette di essere stato colpito dall'aborto questo dà anche validità al dolore della donna.

Il convegno si è concluso con una relazione della Dott.ssa Catherine Coyle, infermiera e ricercatrice dell'università di Madison, Wisconsin. Coyle ha dato delle linee guida per una "terapia del perdono" che aiuta gli individui a perdonare se stessi e gli altri.

Aubert, il padre dei bambini abortiti, ha definito il convegno "un importante primo passo, come la prima partita di un campionato" dicendo che lui e altri non vedono l'ora di farlo di nuovo in altre sedi degli Stati Uniti.
                                                                                                                                                                                                vai a Parte I

Traduzione di Monika Rodman e Domenico Montanaro. Tutti i diritti riservati.
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